I racconti di Milton H. Erickson
“Il ragazzo morirà prima di domani mattina”: uno dei più affascinanti e toccanti racconti didattici di Milton Erickson, ed in effetti il ragazzo che doveva morire è proprio lui.
<<Presi il diploma liceale nel giugno del 1919. In agosto sentii tre medici, nell’altra stanza, dire a mia madre: “Il ragazzo morirà prima di domani mattina”. Dato che ero un ragazzo normale, mi sentii offeso. Il nostro medico di campagna aveva fatto venire per consulto due uomini di Chicago, e questi venivano a dire a mia madre: “Il ragazzo morirà prima di domani mattina”. Ero furibondo. Che idea, quella di dire a una madre che suo figlio morirà entro l’indomani mattina! E’ una cosa infame! Poco dopo mia madre venne nella mia stanza, col viso sereno. Dovette pensare che stavo delirando, perché io insistetti che spostasse la grande cassapanca che avevo in camera, girandola in modo diverso vicino al letto. Lei la spostò in un certo modo, e io continuai a fargliela spostare avanti e indietro sino a quando non mi andò bene. La cassapanca mi impediva di vedere fuori dalla finestra, e per nulla al mondo avrei voluto morire senza vedere il tramonto! Ne vidi solo la metà. Rimasi senza conoscenza per tre giorni. Non dissi niente a mia madre. E neanche lei mi disse niente.>> (Erickson M., 1983)
Quando lessi questo racconto mi emozionai tanto che piansi per diversi minuti, in modo profondo, intenso. Il racconto mi era arrivato dentro, non saprei nemmeno definire come, ma era arrivato dritto a colpire delle parti di me molto nascoste, sepolte dal tempo e dalle altre esperienze. E’ stato a questo punto che ho sentito l’effetto di un racconto didattico di Milton Erickson e ne sono rimasta estasiata. Ogni racconto è narrato in modo particolare, ogni singola parola, pausa, ripetizione, definizione etc. è messa lì per una certa ragione. Nulla è lasciato al caso. La cosa incredibile di questi racconti è che in essi trovi molteplici significati più o meno nascosti, solitamente a più livelli. Raccontando questo particolare episodio Sidney Rosen ci presenta ciò che Erickson voleva trasmettere: 1) bisogna accettare i propri limiti, 2) siamo fortunati ad essere vivi, 3) darsi obiettivi concreti nell’immediato futuro fa vivere bene (M. H. Erickson, 1983). In questo caso il suo obiettivo era vedere il tramonto e per farlo avrebbe dovuto rimuovere l’ostacolo della cassapanca, anche se non aveva fornito spiegazioni aveva bene in mente la meta, immediata e raggiungibile.