Dipendenza Patologica

Per Dipendenza Patologica si intende una problematica legata all’uso massiccio e distorto non di una sostanza (droga o alcol) ma di un comportamento, che viene ripetuto in modo incontrollato perché dettato da un bisogno urgente e coatto che richiede soddisfacimento.

La dipendenza prima di essere condizione neurobiologica o problema sociale è un fenomeno individuale che può presentarsi nel corso dello sviluppo psicologico come risposta a specifici fattori evolutivi.

La dipendenza non consiste quindi in una patologia che interviene casualmente nella vita delle persone, occorre una vulnerabilità di base che consenta una modalità di comportamento alla quale si può ricorrere sotto stress. Spesso si tratta di problematiche legate al distacco e alla separazione, o all’isolamento sociale: per non sentire, né pensare, il dipendente patologico ricorre a una specie di tecnica autoipnotica che lo getta in un mondo a parte.

Esistono dipendenze che non sono legate a sostanze da assumere ma a comportamenti presenti nella vita di tutti i giorni, condotte utili, stimolanti, arricchenti, a volte irrinunciabili.

E’ stato dimostrato che sia una sostanza chimica che un’esperienza emotiva possono rappresentare esperienze gratificanti. I livelli di attivazione emotiva possono aumentare non solo a seguito dell’introduzione di alcolici o sostanze stupefacenti, ma anche in associazione all’esperienza dell’acquisto (come nello shopping compulsivo), al gioco (dipendenza da gioco d’azzardo), all’utilizzo di Internet (dipendenza e abuso di Internet) o in altre situazioni “normali” della vita quotidiana.

COSA SI INTENDE PER ADDICTION?

La parola addiction viene usata per definire le dipendenze patologiche.  Il termine rimanda ad una mancanza di libertà, schiavitù, depersonalizzazione e sottomissione.

L’addiction è caratterizzata da un profondo coinvolgimento del soggetto nei confronti dell’uso di una droga, alcol, cibo, gioco d’azzardo, videogiochi, sport estremi, shopping, rete, sesso, lavoro. Le ADDICTION, al di là che siano chimiche o non chimiche, sembrano presentare le stesse caratteristiche comuni: compulsività, perdita di controllo, mantenimento del comportamento patologico nonostante l’evidenza.

La compulsività si riferisce all’impulso irresistibile di ripetere quel comportamento che ci crea dipendenza. Le azioni si ripetono continuamente con sempre maggior frequenza. I pensieri legati alla dipendenza sono intrusivi, e quindi irrompono nella mente indipendentemente dalla nostra volontà.

La perdita di controllo riguarda l’incapacità di limitare l’attività (man mano che la dipendenza diventa più seria c’è una perdita di controllo via via maggiore), e la mancata resistenza all’impulso (la persona dipendente non riesce a resistere, sembra quasi che la volontà non abbia più alcun potere). Siccome l’autocontrollo risulta deficitario, l’unica possibilità di contenimento diventa il controllo esterno (da parte di altre persone) .

Il mantenimento del comportamento patologico nonostante l’evidenza: nonostante i problemi che la dipendenza causa la persona non riesce a fermarsi, e subentrano fortissimi sentimenti di colpa, vergogna e umiliazione che tendono ad ingrandire ancora di più il problema come in un circolo vizioso. Quando la dipendenza diventa altamente patologica possono subentrare problemi di salute, familiari, lavorativi, legali o finanziari.

L’angoscia è la condizione soggettiva che maggiormente connota l’addiction, e deriva dal desiderio compulsivo di una sostanza o di un comportamento e non necessariamente dalla dipendenza fisica. Un comportamento di dipendenza è l’unica soluzione possibile, in quel momento disponibile al soggetto, per affrontare la sofferenza mentale.

Esistono due elementi fondamentali nelle addiction: il craving (il desiderio incontrollabile di ripetere il comportamento) e il drug-seeking behaviour (il comportamento compulsivo di ricerca e di messa in atto del comportamento). Questi due sintomi si ritrovano anche in patologie dove non è implicata alcuna sostanza chimica, ovvero in quelle patologie legate ad attività che per la maggior parte di persone rappresentano parte del normale svolgimento della vita quotidiana.

QUALI SONO LE NEW ADDICTIONS?

Con new addictions si fa riferimento a quelle patologie nelle quali non è implicata alcuna sostanza chimica o attività illegale. Queste dipendenze senza droghe sembrano essere agevolate dall’innovazione tecnologica che, da un lato, genera tensione, stress, noia e, dall’altro, spinge alla gratificazione immediata dei bisogni fornendo sempre gli strumenti e i mezzi apparentemente appropriati per raggiungerla.

Secondo Griffiths le dipendenze attuali condividono con le tossicodipendenze alcune caratteristiche essenziali: la dominanza (l’attività, come una droga, domina il pensiero e il comportamento del soggetto, assumendo un valore primario tra gli altri interessi); le alterazioni del tono dell’umore (iniziare l’attività così come assumere la sostanza provoca cambiamenti nel tono dell’umore, che si traducono in aumento dell’eccitazione o diminuzione della tensione a seguito dell’incontro con l’oggetto della dipendenza); la tolleranza (il bisogno di aumentare progressivamente la quantità di droga o attività per ottenere lo stesso effetto di prima); l’astinenza (il malessere psichico e/o fisico che si manifesta quando si interrompe o si tenta di ridurre il comportamento o l’uso della sostanza);  il conflitto (nascita e aggravarsi di conflitti tra il soggetto e coloro che gli stanno vicino e conflitti intra-psichici a causa del comportamento dipendente); la ricaduta (tendenza a ricominciare l’attività o l’uso dopo averli interrotti).

Le principali Nuove Dipendenze:

1) LA DIPENDENZA RELAZIONALE
2) LA DIPENDENZA DA SHOPPING
3) LA DIPENDENZA SESSUALE
4) IL GIOCO D’AZZARDO
5) LA DIPENDENZA DA TECNOLOGIA