Ansia, attacchi di panico, depressione etc.
Per psicopatologia si intende l’insieme e lo sviluppo dei comportamenti, pensieri e sentimenti che si possono definire come anormali. Esistono diversi componenti che insieme costituiscono il comportamento patologico: infrequenza statistica, violazione delle norme sociali, disagio individuale, incapacità o disfunzione in qualche area dell’esistenza ed imprevedibilità rispetto ad una risposta che ci si attende. Da sole queste caratteristiche non fanno una patologia, ma insieme definiscono l’anormalità psichica.
Per definire il disturbo mentale prendiamo spunto dal DSM-IV tr (“Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”, quarta versione, riveduto): si tratta di una sindrome o pattern comportamentali e psicologici clinicamente significativi associati a distress (sintomo doloroso) o disabilità (riduzione della capacità in una o più aree della funzionalità) o con rischio maggiore di morte, sofferenza, disabilità o perdita di libertà.
Per identificare i segnali che sottendono ad un disturbo mentale occorre raccogliere i sintomi e segni della malattia ed arrivare ad un’integrazione tra ciò che viene riferito e ciò che viene misurato. Se prendiamo come riferimento il DSM-IV tr è possibile valutare la situazione clinica di una persona attraverso 5 differenti assi:
- Disturbi Clinici e altre condizioni oggetto di attenzione clinica
- Disturbi di Personalità e Ritardo Mentale
- Condizioni Mediche Generali
- Problemi Psicosociali ed Ambientali
- Valutazione Globale del Funzionamento
La valutazione di una persona riguarda quindi differenti aspetti, non solo la presenza o meno di un disturbo psichico. Il sistema multiassiale aiuta a cogliere la complessità delle situazioni cliniche e descrive più agevolmente l’eterogeneità degli individui, inoltre favorisce l’applicazione del modello biopsicosociale, che vede la persona dal punto di vista biologico, psichico e sociale insieme.
Le categorie diagnostiche:
- Disturbi solitamente diagnosticati per la prima volta durante l’infanzia, la fanciullezza e l’adolescenza
- Disturbi correlati a sostanze
- Psicosi – Alterazione del Contatto con la Realtà
- Disturbi dell’Umore
- Disturbi d’Ansia
- Disturbi Somatoformi
- Disturbi Dissociativi
- Disturbi Sessuali e dell’Identità di Genere
- Disturbi del Sonno
- Disturbi dell’Alimentazione
- Disturbi Fittizi
- Disturbi dell’Adattamento
- Disturbi del Controllo degli Impulsi
- Disturbi di Personalità
- Delirium, Demenza, Disturbi Amnestici e altri Disturbi Cognitivi
- Altre condizioni (problemi scolastici, comportamento antisociale, simulazione, problema relazionale, problema lavorativo, maltrattamento fisico o abuso, lutto, non collaborazione al trattamento, problema religioso o spirituale, problema relativo a una fase della vita)
Ci sono diverse tecniche di valutazione psicologica che servono a determinare quali fattori cognitivi, emotivi, comportamentali e inerenti alla personalità concorrano al funzionamento psicopatologico. Gli strumenti diagnostici sono diversi:
- Intervista Diagnostica
- Test Psicologici
- Valutazioni Comportamentali e Cognitive
- Valutazione Neuropsicologica
- Misurazioni Psicofisiologiche